5 Responses

  1. milena rigatelli
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    Appena possibile, con precauzioni anti covid, un bel tamtam per un’altra manifestazione cittadina, pro tutto parco

  2. Alberto
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    Rispondo brevemente al commento all’Assessore Segala:
    1 – Se c’è la volontà politica, si trovano le risorse per realizzare TUTTA L’AREA a VERDE e non solo una parte, visto che il solo Verona SUD ha già diritto ad avere 800.000 mq di verde e tutta l’area dell’ex scalo merci sono solo 500.000 mq. (quindi avremmo diritto anche ad altri 300.000 mq per andare in pari…)
    2 – Piuttosto che costruzioni private e altri attrattori di traffico, se non volete realizzare tutta l’area a Verde, è meglio che resti cosi’ come è adesso per altri 20 anni….. ci penserà la “natura” a popolarla e arricchirla di vegetazione spontanea… e sarà meno dannoso per la collettività.

  3. Enrico
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    Condivido pienamente quanto scritto dal Sig.Alberto: piuttosto che altro cemento ed altri attrattori di traffico meglio che resti tutto così! Certo che certe affermazioni non fanno onore all’amministrazione comunale: i cittadini potrebbero chiedersi come mai il comune di Verona abbia speso alcuni anni fa oltre 170.000€ per far redigere al Dipartimento di Ingegneria Ambientale dell’Università di Trento un poderoso studio (per realizzare il “Piano per la qualità dell’aria”) di oltre 500 pagine nel quale, in sintesi, si evidenziano i gravi livelli di inquinamento e si raccomanda all’amministrazione comunale di realizzare il verde mancante (utilizzando proprio l’area dell’ex scalo merci) e di evitare ulteriori attrattori di traffico a Verona Sud.
    Evidentemente gli scienziati dei competenti assessorati veronesi possono permettersi di cacciare in fondo a qualche cassetto quello studio e decidere loro cosa è meglio fare… Ma a questo punto allora ci sarebbe da chiedersi se non sia stato fatto un danno erariale (visto il suddetto esborso per consigli inascoltati)…

    • Alberto
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      Gentile sig. Enrico, se da quello studio del Dipartimento di Ingegneria Ambientale dell’università di Trento fosse emersa la necessità di costruire un nuovo Centro Servizi o la realizzazione di altre opere e manufatti, oggi ci sarebbero già le ruspe e le imprese appaltatrici al lavoro! Ma visto che emergeva la necessità di realizzare un Parco urbano al fine di mitigare l’inquinamento e migliorare la qualità della vita del quartiere (e di tutta la città!) hanno preferito non tenerne conto per nulla.
      Probabilmente era meglio se tutti quei 170.000 euro spesi per fare uno studio che poi finiva dimenticato in un cassetto li avessero spesi per qualcosa di utile per il quartiere… (tra l’altro mi chiedo come puo’ uno studio costare tutti quei soldi? forse è stato redatto su carta pergamena pregiatissima per essere archiviato e tramandato ai “posteri” come esempio di malgoverno e di promesse mai realizzate??? )

  4. Enrico
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    Gentile Alberto, lo studio era ben fatto, molto ben fatto, forse troppo ben fatto per amministrazioni cieche e sorde: questo è il vero problema, non quanto è costato…

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